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Saturday, August 12, 2006

STORIA AERONAUTICA


Ritrovati a Kabul i resti degli ultimi biplani Ro. 37, creduti estinti da 60 anni

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A chi ama la storia e, in questo caso, il volo e la storia dell’aviazione non capita spesso di imbattersi in una notizia così confortante come quella che segue. Sicuramente la Società di oggi è distratta e attratta da valori non sempre rivolti verso la conservazione della memoria. Dietro il ritrovamento dei resti di un famoso biplano del 1937 da parte di militari italiani, nientemeno che in Afghanistan, c’è tutto un mondo di emozioni che va oltre lo stesso valore storico dell’evento.


Dal periodico “AERONAUTICA” dell’Associazione d’Arma Aeronautica, numero di Marzo 2006

Una pattuglia del 132' Reggimento Artiglieria Corazzata "Arìete" in ricognizione alla periferia nord est di Kabul ha ritrovato le fusoliere di alcuni biplani da ricognizione IMAM Ro. 37 sinora creduti estinti. «Nonostante le condizioni dei velivoli, tale ritrovamento riveste una notevole importanza per la storia dell'Aeronautica visto che si tratterebbe degli unici esemplari esistenti al mondo. A darne notizia è stato lo stesso reggimento, che costituisce la struttura portante del contingente Italfor XII, in Afghanistan.

La pattuglia dell'Ariete ha così potuto convalidare le voci che da tempo circolavano sulla possibile presenza di resti degli aerei italiani esportati nel paese nel 1937. La segnalazione era stata portata a Kabul dal giornalista Giannandrea Gianni di AnalisiDifesa, sensibilizzato dal collega Gregory Alegi di Dedalonews. Così il capitano Massimo Leoni, portavoce di Italfor XII, il maresciallo Leonardo Di Sciascio e il caporalmaggiore scelto Giuseppe De Paolis hanno setacciato una vasta area ingombra di rottami attualmente usata dall'Afghan National Army (ANA) per le proprie esigenze addestrative.

Qui, muniti di alcune vecchie foto, i militari italiani hanno confrontato le immagini con le tonnellate di relitti finché non si sono imbattuti nei resti delle fusoliere di alcuni Ro.37, mescolati a quelle di elicotteri sovietici Mi‑24 Hind, monoplani Yak‑ 18, un biplano De Havilland Tiger Moth e persino alcuni Hawker Hind, i concorrenti inglesi del Ro.37. Per fortuna la pattuglia ha rinvenuto su alcuni relitti le scritte PIRELLI MILANO ancora perfettamente leggibili sui pur deteriorati pneumatici e le targhette di costruzione "AEROPLANI ROMEO NAPOLI”, confermando l'identificazione del materiale.

«I relitti non versano in buone condizioni e sono visibili soltanto le intelaiature in metallo con alcune tracce della telatura originale,» dicono gli scopritori. «Le ali sono seriamente danneggiate e mancano alcune parti della struttura portante. Per contro, in buone condizioni risultano essere i motori Piaggio PXR stellari a nove cilindri raffreddati ad aria. »

Per quanto le fusoliere siano incomplete, il ritrovamento dell'Ariete riporta in vita un velivolo scomparso da circa 60 anni. Pur essendo stato costruito in 621 esemplari per le squadriglie da osservazione aerea della Regia Aeronautica, nessun Ro. 37 è infatti conservato nei musei aeronautici ed era ritenuto estinto. E’ invece sopravvissuta l'azienda: sia pure dopo diverse trasformazioni, la IMAM esiste ed opera tuttora a Napoli e si chiama Alenia Aeronautica. « Un eventuale restauro sarebbe lungo e costoso ma non impossibile,» Ha detto Maurizio Longoni, presidente dell'Associazione Restauro Aeronautico che ha da poco completato la ricostruzione di due Fiat CR.42 partendo da relitti recuperati in Svezia nel 1994. 1 relitti hanno «valore prettamente storico dal momento che il costo della manodopera per un eventuale restauro e ripristino sarebbe sicuramente superiore di dieci volte a qualsiasi valore economico », ha detto Alegi all'ADN Kronos, ma potrebbe valere la pena perché «di tutta la vasta produzione della IMAM è rimasto solo un idrovolante Ro.43. Mettendo insieme i vari pezzi si potrebbe cercare di ricostruire un esemplare quasi intero ai fini di una futura esposizione in un museo. »

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