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Tuesday, August 08, 2006

IL PILOTA CAMIONISTA



MIGUEL ANGEL GARCIA - IL CAMIONISTA PILOTA ***
Una volo simulato sul traghetto Barcellona – Civitavecchia

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La foto mostra Miguel Angel Garcia, noto agli equipaggi della Grimaldi per la sua passione per il volo, ritratto sulla plancia di un traghetto insieme allo stato maggiore dell’unità. Anche se le navi e gli aerei navigano in elementi diviversi hanno in comune molti aspetti legati alla Navigazione strumentale.
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Lo incontrai per caso, il camionista – pilota Miguel Angel Garcia, sul traghetto della Grimaldi che salpa ogni giorno da Barcellona per Civitavecchia stracarico di autotreni.
Questa linea marittima fa parte di quella rete nuova internodale di trasporto chiamata AUTOSTRADA del MARE dove centinaia di bisonti della strada se ne stanno buoni nella pancia delle grandi navi senza appestare l’aria e provocare intasamenti del traffico.
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Era il periodo di fine febbraio e a bordo sembrava una festa. Io, mio figlio e una ventina di altri passeggeri con le macchine al seguito eravamo gli unici passeggeri non camionisti. Loro si conoscono perché spesso si incontrano nei frequenti viaggi, fraternizzano con l’equipaggio e giocano a carte gioiosamente come se si trovassero nella piazzetta del paese nativo. Sono catalani, ateniesi, lombardi, abruzzesi, tedeschi, insomma rappresentano l’elite del trasporto su gomma europeo. Loro sicuramente potrebbero dire qualcosa a chi ha detto NO allo statuto europeo. Ma questo è un altro discorso.

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Il viaggio è lungo, il mare è abbastanza mosso, ma lui, Miguel Angel Garcia, dopo la cena non va in cabina. Si siede solitario ad un angolo del salone e apre il suo computer portatile.
Si nota subito, dal suo aspetto, che è spagnolo. Incuriosito, ma anche per scambiare due parole nel mio secondo idioma, gli chiedo se ha qualche giochetto sul suo PC, così, per passare un po’ di tempo prima di andare a dormire.
Con la tipica disponibilità iberica accoglie con piacere la mia richiesta e inserisce un disco della Microsoft che è considerato un gioco ma…non lo è affatto.
- Di che città è lei ?- Mi chiede porgendomi la mano.
- Sono di Pescara -
- Bene Signore…ora ci faremo un bel viaggio in aereo …da Barcellona a Pescara…Io mi chiamo Migue Angel, come il vostro Michelangelo e sono un allievo pilota della scuola superiore di aviazione spagnola…anche se per vivere faccio il camionista….spero tra qualche anno di mettere da parte il denaro che mi serva per conquistare il brevetto di pilota di linea…è il sogno della mia vita…, anche se ho superato i quaranta…spero presto di realizzare il sogno della mia vita -
Non avevo mai visto, se non in qualche film. Un programma di simulazione del volo come quello usato da Miguel.
- Che aereo preferisce ?-
- Per me va bene tutto …-
- Bene, allora viaggeremo su un 737.-
Miguel imposta il volo scegliendo l’aeroporto di partenza, Barcellona e quello di arrivo, Pescara.
Sul monitor piatto appare la sagoma dell’aereo passeggero più popolare del mondo e noi entriamo virtualmente nella cabina di comando mentre con un clic il pilota accende i motori.
Il velivolo comincia a muoversi adagio verso la pista assegnataci via radio dalla torre di controllo, poi, dopo aver avuto l’OK dai controllori, comincia a muoversi acquistando sempre più velocità fino al momento del decollo. Miguel, dopo qualche attimo rientra il carrello e punta verso l’alto.
Giunto alla quota prestabilita (32.000 piedi) regola l’assetto dell’aereo, controlla l’orizzonte artificiale, i motori, l’altimetro, la velocità e quindi manovrando con la cloche vira a destra e si mette in rotta puntando su Pescara.
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Quello che si vede attraverso i vetri della cabina è la riproduzione esatta dell’ora mattutina e del tempo atmosferico sereno con qualche nuvolascelto dal pilota nel programmare il volo.
Considerando che il 737 per volare da Barcellona a Pescara impiegherebbe circa due ore, Miguel forza il programma ponendo il velivolo a 30 miglia da Pescara in modo da anticipare l’ora di arrivo.
Da 10.000 metri, sorvolando la Maiella vediamo dai finestrini le nostre città che si stanno svegliando; il simulatore ci dice che sono le 7 del mattino di una giornata di luglio. Il pilota si prepara ad imboccare il sentiero di atterraggio. Notiamo qualche nuvoletta innocua all’orizzonte verso la Croazia. Poi una dolce virata di 180° verso sinistra. La torre ci dice che possiamo procedere.
- Questo è il momento più bello e più emozionante del volo – sottolinea Miguel mentre manovra la cloche senza distogliere lo sguardo dal monitor del suo computer.
Io e mio figlio David, anche lui appassionato di aviazione, dismo affascinati. Lo scenario è irripetibile; stiamo navigando di notte nel mezzo del Mediterraneo su un traghetto della Grimaldi insieme ad un compagno occasionale di viaggio che fa il camionista e che “vola” su un 737 da Barcellona a Pescara. Ormai gli altri viaggiatori sono andati tutti a dormire e la nave balla con mare di traverso.
- Ecco, vede Sig. Romano, lì in fondo c’e la pista del “Liberi”, io ho tolto il pilota automatico e il GPS, voglio atterrare manualmente….il vostro è un magnifico aeroporto – Mentre parla Miguel tira giù una leva sulla destra del cruscotto e il carrello è fuori.
Ora bisogna equilibrare l’assetto con la velocità….bisogna che il 737 scenda dolce sulla pista….ecco i ....flaps ….anche un poco di potenza….siamo a soli tre miglia ….- Mi rendo conto che il camionista catalano è un vero pilota d’aereo. Tocchiamo il cemento della pista alla velocità giusta, con l’assetto perfetto. Poi i motori all’inverso, i freni, il rullaggio e il parcheggio, senza scossoni, senza tennennamenti.
Dietro di noi qualcuno si complimenta – Bravissimo, Miguel, come al solito – E’ il primo ufficiale di coperta. Conosce il camionista che viaggia spesso tra Barcellona e Civitavecchia portandosi dietro il suo PC e il suo sogno di diventare pilota di linea.


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