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Saturday, July 22, 2006


SUL FILO DEI RICORDI ***

Come un pilota jet può…miseramente
finire tra le nevi della Maiella *** (dal periodico AERONAUTICA di giugno 2006)


di Aldo Stefani

In quel periodo della mia carriera ero capo Ufficio operazioni del 32' Stormo, con sede a Brindisi, ormai prossimo alla sua prima valutazione tattica (TacEval) per la successiva assegnazione alla NATO.
Lo Stormo era equipaggiato con il G. 91Y, caccia bombardiere leggero e ricognitore fotografico.
Come sempre in quelle occasioni lo Stormo aveva ancora alcune lacune tecniche, logistiche e di armamento.
Così, in pieno accordo con il comandante dello Stormo, decisi, con il mio collega responsabile dello SLO, di recarmi a Roma, allo Stato Maggiore Aeronautica, per cercare presso i vecchi colleghi e amici colà in servizio di farci assegnare quel materiale così prezioso di cui avevamo estrema necessità per colmare nel più breve tempo possibile le nostre lacune di magazzino e della linea di volo.

Pianificai quindi un volo per Ciampino con il velivolo da collegamento SIAI 208M. Decollammo di primo pomeriggio per Ciampino, con tempo meteorologico bello. Giunti a Roma pernottammo presso la Casa dell'Aviatore allo scopo di sfruttare tutta la mattinata seguente a fare "il giro delle sette chiese" alla ricerca di quanto necessitavamo.
Devo riferire che tutte le porte si aprirono e/o schiusero raggiungendo un notevole successo. Avevamo ben
esposto le nostre esigenze ed eravamo stati altrettanto ben compresi.

Verso le 13,00, dopo un fugace spuntino alla mensa dello SMA, riprendemmo la via per Ciampino.
Colà giunti mi recai immediatamente presso l'ufficio Meteo per conoscere la situazione lungo la rotta (dovevamo attraversare gli Appennini) e quella di Brindisi. Ebbi la fortuna di trovare un ottimo previsore il quale chiaramente suggeriva «Appennini chiusi per molti cumuli/nembi, buona la rotta per la costa adriatica, decollando rapidamente dirigere verso Est puntando subito verso l'Adriatico» e così feci.

Salimmo verso Tivoli e verso l'Adriatico. Il previsore, constatai, aveva proprio ragione, sulla nostra destra si vedevano chiaramente i cumuli imponenti gravare sulle montagne.
Ben presto volavamo tra il suolo e strati nuvolosi ancora alti con buona visibilità.
Eravamo ormai saliti a 10.000 piedi, volo regolare. Il mio collega passeggero, non molto loquace per sua natura, era molto tranquillo e rilassato.

Ad un certo punto sulla destra, prima di giungere sull'Adriatico, notai che le nubi erano molto più alte e la visibilità ottima, così decisi di virare verso Sud‑Sud Est allo scopo di intercettare la rotta più breve per Brindisi. Salii a 13.000 piedi sorvolando il massiccio della Maiella poco più asso di noi. Molta neve, pendii splendidi, vista mozzafiato. Ed ecco all'improvviso sento il motore tossirei e noto un notevole calo di pressione dello stesso. Immediato giro di controlli, carburante aperto e sul serbatoio principale, pressione olio OK, miscela regolata. Il motore continuava a perdere colpi, la velocità stava diminuendo ed ancora non ne individuavo la causa.

Iniziavo a prendere in considerazione un atterraggio di emergenza sui pendii di cui sopra, ma dove? Eravamo esattamente sopra la Maiella coperta da una spessa coltre di neve ma non c'erano i sette nani!

Ed ecco il mio collega, ufficiale del Ruolo Servizi, sinteticamente dire «Se fossi in te darei aria calda al carburatore». Detto fatto. Tiro la manetta "aria calda al carburatore", riassetto la miscela e, dopo alcuni lunghissimi secondi, il motore riprende vigorosamente a girare. Grande sollievo e grande grazie al mio collega che aveva evitato un disastro ed a me, famoso pilota jet, di fare una ... magra grandiosa.

Il resto del volo si svolse normalmente e felicemente giungemmo a destinazione. Ed ora volete sapere chi era quel collega? Era il direttore attuale della nostra rivista "Aeronautica". Sì proprio lui, "Silvano Bronchini" che nella sua giovinezza aveva conseguito il brevetto civile di pilota d'aeroplano ed aveva bene appreso cosa significasse "ghiaccio al carburatore" e quali provvedimenti attuare.

Grazie Silvano, non ho mai dimenticato che, forse, ci hai salvato da un tragico impatto contro la dura Maiella. Ci voleva un ufficiale dei Servizi ...
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Postilla‑commento del "passeggero":
l'Autore con generosità, mi attribuisce meriti che, sinceramente, non mi competono. Sicuramente egli da grande pilota qual è stato,istruttore di volo e ufficiale alla SV ‑ aveva ben individuato la causa dell'inconveniente e ... voleva mettere semplicemente alla prova le mie doti di modesto pilota d’Aeroclub.


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